Partecipo per il primo anno a questo trail, dopo circa 6 mesi dalla partecipazione dell’ultimo a cui ho preso parte.
La manifestazione prevede una competitiva di circa 20km con dislivello +480 metri, ed una non competitiva di circa 11km.
Arrivo al punto di ritrovo più di un’ora prima della partenza, e dopo aver ritirato il pettorale il giorno prima, ritiro la maglia tecnica a maniche corte logografata.
La Partenza
La partenza della non competitiva, inizialmente prevista alle 9e30 viene posticipata alle 10 ed avverrà insieme alla competitiva.
Dopo uno sparo mezzo abortito, si parte prendendo una strada asfaltata di leggeri saliscendi, in cui poco prima del primo km, si lascia l’asfalto per andare in una strada bianca.
Da qui in poi iniziano 2-3 km in piano ma pieni di pozzanghere, che sembrano quasi piscine, in cui in alcune si riesce a passare affianco, non evitando il fango, che in alcuni appoggi è veramente scivoloso.
In alcune pozzanghere si deve passare per forza dentro, e l’acqua oltre che essere gelata è anche alta una trentina di centimetri, ed in una dell’ultima di queste pozzanghere, prendo una storta, il cui dolore passa dopo pochi appoggi.
Poco prima del 4°km (non poco prima del 5° come diceva lo speaker al ritrovo), vi è il primo ristoro di sola acqua, e dopo di questo vi è il bivio, che io non vedo, per chi fa la “lunga” e chi fa la “corta”.
Al 5°km la mia media era di poco superiore ai 5min/km, ma di difficoltà se ne sono incontrate ben poche, e così è stato fino a quasi il nono km, in cui si sono incontrati diversi tratti di single track, ma con quasi nessuna asperità ( le uniche erano i moli tratti fangosi, e dei rametti, anche con le spine che ostruivano il percorso).
Appena prima del 9°km vi era il secondo ristoro, di sola acqua, da prendere direttamente dal recipiente, e poi ci rimmettevamo nel bosco.
Dopo il nono km, si è percorso una salitella in mezzo al bosco in single track, di appena 300 metri “incorribile” in cui sia io, che chi mi precedeva e seguiva camminavano, stando attenti a dove poggiavamo i piedi, poiché era anche fangosa e si rischiava di scivolare.
Questo km è stato il più lento in gara, in quasi dieci minuti, e cercavo di abbassare la mia media nei pochi tratti in cui riuscivo a corricchiare, e la media generale, al decimo km, si è decisamente alzata, dato che risulta essere di 6min/km.
Da qui in poi, la media si alza ancora, a causa della morfologia del percorso: intorno al dodicesimo km, da lontano si sentivano un vociare tremendo, ed ino spiazzo ci siamo trovati in decine e decine di noi, che provenivano da due direzioni, e penso che chi proveniva dall’altra direzione, rispetto alla mia, avesse sbagliato percorso, dato che mi è sembrato di seguire tutte le fettucce di balesaggio.
In un tratto di circa un km siamo stati in tanti, quasi sempre in fila indiana, dato che abbiamo percorso un paio di discese sassose che mettevano in serio rischio di caduta, come il tratto che costeggiava il lago, in cui si “correva” sul fango, con il rischio di scivolare.
Appena c’è stata la possibilità, questo gruppone con il passare dei km si è diradato, ed il percorso non era dei più facili, con molti tratti in single track.
Difatti la media al 15 esimo si è ancora alzata, di circa 30 secondi al km.
Appena dopo il 15esimo km, in uno spiazzo, vi è un ristoro in cuii è presente la birra, che non si può rifiutare; quindi mi fermo tranquillamente e non importa che perdo qualche minuto.
Riprendo a camminare, dato che rinizia lo sterrato in leggera salita, che ci porta su un tratto asfaltato bello largo di circa 400 metri, in salita costante, in cui continuo a camminare, fino a che non arriva in ”cima” dove rinizia lo sterrato e riprendo a corricchiare.
L’arrivo e i vincitori della XII Trail dei Due Laghi
Cerco di recuperare qualche posizione, in questo tratto, ed in quello successivo asfaltato, breve ma in salita, che ci fa attraversare un cancello, in cui rinizia lo sterrato, costituito da tre-quattro tornantini in salita, fino ad arrivare nell’ultimo tratto sterrato, di circa 500 metri, che è pieno di pozzanghere e leggermente in discesa, in cui riesco a recuperare altre due-tre posizioni, per terminare in due ore nove minuti e 26 secondi, ad una media di 6e28 al km; appena tagliato il traguardo ci viene messa al collo, la particolare medaglia da finisher, in legno, e ci “accoglie” il ristoro finale.
Qui sento che diversi runner, tra cui molti della parte alta della classifica, hanno sbaglaito strada, per una mancanza di segnalazione, sicuramente dolosa, e poi al parcheggio vengo a sapere che sono stati fatti diversi furti nelle automobili parcheggiate.
I vincitori sui quasi 400 arrivati, risultano essere tra gli uomini SABA Alessandro (ASD ARES TEAM), con il tempo di un’ora ventisei minuti e 59 secondi; tra le donne vince, CALORIO Mara ( SUPERUNNERS TEAM), che con il tempo di un’ora quarantotto minuti e 53 secondi, si classifica anche 25esima assoluta.
a cura di Alexio D’Alessio